L’insufficienza mitralica (IM) costituisce la patologia valvolare più diffusa nei paesi industrializzati. L’IM consiste in una disfunzione della valvola mitrale che non si chiude più completamente e altera la circolazione del flusso sanguigno riducendo il passaggio della normale quota di sangue dal ventricolo sinistro in aorta (parte del sangue ritorna indietro in atrio sinistro!). Ne parliamo con il Dott. Cosmo Godino, specialista cardiologo del Centro Medico Visconti di Modrone. Quando il vizio mitralico diventa di grado significativo (cosiddetto medio-severo o severo), l’aspettativa di vita e la libertà da eventi risultano fortemente compromesse. Secondo le linee guida, i pazienti sintomatici (stanchezza e dispnea per sforzi lievi, affanno
improvviso) ed affetti da IM significativa dovrebbero essere sottoposti ad intervento chirurgico, e nell’ambito di tale trattamento quella riparativa è preferibile li dove l’anatomia della valvola lo consente (forme funzionali e forme degenerative non reumatiche). Se non viene trattata in tempo e in maniera corretta, tale patologia può
portare ad una grave alterazione della funzione cardiaca. Nel corso degli ultimi 50 anni, la chirurgia mitralica ha dimostrato ottimi risultati (soprattutto nelle forme degenerative) diminuendo i rischi legati alla sostituzione valvolare. Nella maggior parte dei pazienti la chirurgia può essere adottata con un rischio accettabile. Tuttavia,
recenti dati scientifici evidenziano come il 50% di pazienti anziani e non, sintomatici per IM severa non vengano riferiti a chirurgia a causa dell’età e per le severe co-patologie coesistenti (avanzata disfunzione cardiaca, insufficienza renale cronica, bronchite cronica ostruttiva etc.). Per questo motivo, negli ultimi anni sono stati sviluppati diversi dispositivi per effettuare una correzione dell’IM in maniera non invasiva (approccio percutaneo) o chirurgia mini-invasiva mediante sistemi di riparazione (ad esempio con il sistema MitraClip) oppure di sostituzione. In questo ambito, la Mitraclip è un sistema che consente la riparazione della valvola mitralica per via percutanea: si tratta di una «clip» che viene agganciata sui lembi della valvola
mitrale e serve a ridurre significativamente (o addirittura annullare) il rigurgito mitralico. La riparazione viene eseguita in anestesia generale, senza incidere il torace, senza aprire il cuore che non viene fermato durante l’operazione e quindi senza dover ricorrere alla circolazione extracorporea. Infatti, il dispositivo, viene introdotto per via percutanea nella vena femorale, raggiunge prima l’atrio destro del cuore e
successivamente la valvola mitrale. Ad oggi, con questa metodica, in tutto il mondo più di 100.000 pazienti sono stati trattati in maniera efficace e con rischi peri-procedurali abbastanza bassi (<5% di eventi gravi) consentendo un miglioramento della qualità di vita di molti di questi pazienti che erano ad elevato rischio chirurgico oppure non candidabili a chirurgia tradizionale. Nei prossimi anni, tali dispositivi percutanei andranno incontro ad ulteriori evoluzioni in modo da essere ancora più performanti e consentiranno di ridurre i rischi legati alla chirurgia tradizionale, di trattare quei casi attualmente non candidabili a chirurgia, e di intervenire con un timing più precoce al fine di evitare i danni che la patologia valvolare arreca al cuore in toto.

Fonte: Tgcom 24