Ne parliamo con il Dott. Roberto Sterzi, specialista neurologo del Centro Medico Visconti di Modrone, titolare dell’Ambulatorio delle Cefalee e con la studiosa Alexia Cronin.
La fisiologica fine della fase riproduttiva della donna è chiamata menopausa. La cessazione del ciclo mestruale è un momento delicato sia fisicamente che psicologicamente e per alcune donne può rappresentare un vero tormento a causa dei sintomi causati dal calo di estrogeno (FSH).

È definita menopausa quella fase di 12 mesi in assenza di ciclo mestruale e post-menopausa gli anni che la seguono. La menopausa naturale (in assenza di patologie), si verifica prevalentemente attorno ai 50 anni ma a volte anche verso i 45 o i 60. Secondo il centro statunitense Age Management Center, Il periodo che precede la menopausa è composto da due fasi distinte, la pre-menopausa e la peri-menopausa. Nei soggetti predisposti non di rado si assiste ad un peggioramento delle crisi di mal di testa, in particolare di emicrania, dovuto all’oscillazione ormonale tipica delle fasi che precedono la menopausa conclamata. In alcuni soggetti i sintomi della menopausa possono perdurare anche per molti anni durante la fase di post-menopausa. La pre-menopausa è la fase che precede la peri-menopausa. Solitamente le donne entrano in pre-menopausa intorno ai 40 anni, mediamente una decina di anni prima di entrare in menopausa. Il ciclo mestruale è ancora regolare ma il corpo si prepara per il giorno dell’ultima mestruazione. Anche se tutto appare normale, i livelli di estrogeno e progesterone cominciano a cambiare.
La peri-menopausa, che significa attorno alla menopausa, è la fase prima della menopausa. È il momento in cui il ciclo mestruale può diventare irregolare ed il livello di estrogeni cala notevolmente.
Il percorso che porta alla menopausa è costellato da cambiamenti atti ad accompagnare il momento di transizione ad una nuova fase di maturità fisica. Il ventaglio di sintomi è assai variegato ed è dovuto allo sconvolgimento ormonale che le donne si trovano ad affrontare per la seconda volta, considerando la pubertà e l’inizio del ciclo ed escludendo eventuali gravidanze. Per alcune donne, non avendo irregolarità mestruali prima della menopausa, risulta difficile pensare che i nuovi e vari sintomi siano collegati ad un cambiamento ormonale. I sintomi della peri-menopausa durano in media 4-5 anni ma possono durarne anche 8-10 o essere presenti anche dopo la menopausa.
Il mal di testa, in particolare l’emicrania, è una condizione che tende a peggiorare durante i cambiamenti ormonali femminili. Considerando la menopausa come una fase priva di oscillazioni ormonali si può pensare che la cefalea catameniale (mal di testa legato alle fasi del ciclo mestruale) si risolva con l’avvento del termine del ciclo. Come abbiamo spiegato in precedenza, durante la pre-menopausa, la peri-menopausa e l’assestamento della fase di post-menopausa (dopo i primi 12 mesi dall’assenza naturale del ciclo) le fluttuazioni e le cadute dei tassi ormonali pare invece facciano aumentare la frequenza degli attacchi di cefalea. Lo dice uno studio statunitense pubblicato nel 2016 sulla rivista Headache: The Journal of Head and Face Pain condotto su un campione di 3664 donne. In un altro studio britannico del 2011 e pubblicato sulla rivista Maturitas, si legge che l’emicrania raggiunge il suo picco durante la fase di peri-menopausa, soprattutto nelle donne con sintomi vasomotori (vampate).
L’emicrania durante la fase di peri-menopausa, la fase più soggetta a cambiamenti ormonali drastici, sembra peggiorare nelle donne che hanno una storia di attacchi emicranici dovuti al ciclo mestruale, quindi ad una caduta degli estrogeni. Ad oggi vi sono ancora pochi dati ed ulteriori approfondimenti sono necessari per stabilire con certezza la causa dell’insorgenza e dell’intensificazione degli attacchi di mal di testa durante la peri-menopausa.
Per contrastare gli attacchi emicranici senza aura, durante questa fase, si legge che gli esperti suggeriscono la terapia ormonale sostitutiva al minimo livello di estrogeni, attraverso il cerotto transdermico che rilascia gli ormoni in modo costante, riducendone gli sbalzi. È anche suggerito l’uso di trattamenti non ormonali come gli antidepressivi SSRI/SNRIs per tenere a bada i sintomi vasomotori. La nutraceutica può venire in aiuto con dei preparati a base di magnesio, utilizzati anche per contrastare la cefalea catameniale.
Come per tutte le forme di mal di testa che influiscono sulla qualità di vita, è utile tenere un diario cartaceo o digitale da consegnare al proprio medico esperto in cefalee perché possa porre una corretta diagnosi, seguire nel tempo l’evoluzione degli attacchi e l’efficacia delle cure prescritte.
Il diario del mal di testa HeadApp! dedica una sezione ampia alle variazioni ormonali includendo le fasi della gravidanza e dell’allattamento. La sezione è visibile solo se si inserisce “Femmina” nel compilare il profilo personale o se si opta per la visione della schermata nella sezione “Impostazioni del mal di testa”. Sempre nelle impostazioni del mal di testa, è possibile inserire le terapie che si stanno assumendo, sia come profilassi che per altre condizioni anche legate alla menopausa. Nella sezione dei sintomi associati sono inclusi “vampate” e “sudorazione” per agevolare l’associazione di sintomi vasomotori anche ad una possibile correlazione alla fase di peri-menopausa.
Fonte: Tgcom 24