L’Angio Tomografia Computerizzata del cuore e delle coronarie, più comunemente nota come Cardio-TC o Coronaro-TC, rappresenta oggi il più efficace strumento diagnostico non invasivo per la prevenzione dell’infarto e per la diagnosi delle stenosi coronariche che possono causare l’angina pectoris. Ritenuto esame di elezione per valutare lo stato di salute del cuore e più precisamente delle arterie coronarie, ovvero le arterie preposte alla vascolarizzazione del cuore.

Ne parliamo con il Dottor Andrea Caprotti, responsabile del Servizio di Diagnostica per Immagini del Centro Medico Visconti di Modrone.

Andrea CaprottiAttraverso la valutazione dell’anatomia coronarica, lo scopo principale della TC è quello di escludere la presenza di malattia coronarica ostruttiva, ossia il restringimento dei vasi sino al grado severo.

Il maggiore vantaggio della TC risiede nella capacità di valutare il lume interno del vaso, quindi il suo eventuale restringimento, nonché le pareti dell’arteria e le caratteristiche di placca.

Molti studi scientifici, fra cui alcuni grossi trial multicentrici internazionali, hanno dimostrato come la Cardio-TC sia in grado diagnosticare efficacemente la presenza di stenosi coronariche, con un livello di sicurezza notevolmente superiore a quello di qualsiasi altro metodo diagnostico. Infatti, il valore predittivo negativo della Cardio-TC è molto prossimo al 100%, che, tradotto in termini pratici, significa che nessun paziente con Cardio-TC risultata negativa corre il rischio di avere una stenosi coronarica significativa che non è stata diagnosticata.

Inoltre, recenti dati scientifici dimostrano come l’utilizzo della Cardio-TC in pazienti con sospetto di coronaropatia permetta di ridurre il rischio di infarto o più in generale di eventi cardiaci avversi gravi, consentendo di intraprendere eventuali misure terapeutiche in modo più mirato e tempestivo rispetto ad altri approcci diagnostici. Questo dipende dal fatto che la Cardio-TC è l’unica metodica diagnostica non invasiva che permetta di indagare direttamente l’aterosclerosi coronarica potenzialmente responsabile dell’insorgenza dell’infarto, sia quando comporta un’ostruzione coronarica, sia quando l’ostruzione non è presente.

 

La durata complessiva dell’esame è solitamente di circa 20-30 minuti. La fase di acquisizione delle immagini avviene in pochi secondi, in maniera sincronizzata al tracciato elettrocardiografico del paziente (gating). Durante l’esecuzione della TC è garantita assistenza medica.

Prevede la somministrazione per via endovenosa di un mezzo di contrasto iodato non ionico, verificando la funzionalità renale del paziente portando in visione l’esame del sangue della creatinina.

L’esame deve essere eseguito a digiuno da solidi da almeno 6 ore (si può bere acqua, evitando caffè o tè). Talvolta è necessaria una premedicazione con farmaci beta-bloccanti per ridurre la frequenza cardiaca ed evitare artefatti da movimento nelle immagini.

Al termine dell’esame, che è indolore ed eseguito ambulatorialmente, il paziente può riprendere subito tutte le proprie attività.

 

Le principali categorie di pazienti per cui è indicata la TC coronarica sono due:

  • Pazienti in cui si voglia escludere una coronaropatia; in particolare pazienti a rischio basso o intermedio di malattia, con sintomatologia aspecifica o test funzionali dubbi/discordanti.
  • Pazienti già rivascolarizzati in cui si voglia studiare lo stato di stent e bypass o l’eventuale evoluzione di malattia sulle coronarie non vascolarizzate.

Nella valutazione del rischio di infarto o di altri eventi cardiovascolari acuti maggiori, trova un ruolo sempre crescente anche il calcium score coronarico, che può essere anche abbinato allo studio Angio-TC delle coronarie.

La TC coronarica nel suo complesso assume pertanto grande valore nell’obiettivo di discriminare bene i pazienti non a rischio da quelli in cui interventi terapeutici farmacologici o interventistici mirati siano necessari per prevenire l’infarto stesso.

 

Fonte: Tgcom24