Gli ormoni prodotti e secreti dalla ghiandola tiroidea svolgono un ruolo fisiologico di primaria importanza nella regolazione di diverse funzioni del nostro organismo come ad esempio il metabolismo basale, la temperatura corporea, l’attività cerebrale, la velocità del battito cardiaco, la peristalsi intestinale e la funzione riproduttiva. Le disfunzioni della funzione tiroidea sono patologie estremamente frequenti, soprattutto nel sesso femminile e soprattutto durante l’età fertile della donna. Ne parliamo con il Dott. Gregorio Guabello, specialista endocrinologo del Centro Medico Visconti di Modrone. L’ipertiroidismo in particolare è una condizione caratterizzata da una aumentata secrezione di ormoni tiroidei da parte della ghiandola tiroidea con conseguente comparsa di sintomi come sudorazione, aumento della frequenza del battito cardiaco, irritabilità, nervosismo, insonnia, difficoltà di concentrazione, calo ponderale, diarrea, vampate di calore.

Nella maggior parte dei casi la maggiore secrezione ormonale è su base autoimmune, scatenata cioè dalla produzione anomala da parte del sistema immunitario di anticorpi che agiscono in modo incongruo sulla tiroide, stimolandola a produrre e secernere nel sangue una maggiore concentrazione di ormoni. Cause meno frequenti di ipertiroidismo sono rappresentate invece da infezioni virali della tiroide (tiroidite subacuta) o da noduli tiroidei iperfunzionanti cioè capaci di produrre in modo autonomo una maggiore quantità di ormoni.
Il dosaggio degli ormoni tiroidei permette in modo semplice e veloce di identificare la presenza di un aumentato livello di ormoni nel sangue mentre l’ecografia del collo e, se necessaria, la scintigrafia tiroidea permettono di identificare la causa specifica che sottende l’ipertiroidismo. Proprio la comprensione della specifica patologia responsabile dell’ipertiroidismo permette di mettere in atto la terapia appropriata che nel caso di una patologia autoimmune o di noduli iperfunzionanti consiste nella somministrazione di farmaci anti-tiroidei (capaci cioè di inibire la sintesi ormonale) mentre in caso di tiroidite sub-acuta consiste nella somministrazione di una terapia cortisonica allo scopo di ridurre l’infiammazione all’interno della ghiandola nell’arco di alcuni mesi. E’ sempre utile e necessario ricorrere allo specialista endocrinologo per un corretto inquadramento diagnostico e per l’impostazione della terapia medica appropriata, la quale va seguita nel tempo fino al ripristino di una normale funzione ghiandolare.
Fonte: Tgcom24